Cesare

Di Daniela V.

Cesare era cresciuto nel giardino di una casa di città. E' sempre stato un bel gattone vivace e dal pelo lucidissimo bianco e grigio.Premessa:il gatto non era mio,ma di alcuni miei parenti.Io lo vedevo occasionalmente,quando andavamo a casa dei suoi padroni.Mi è anche capitato di starci qualche giorno,in quella casa,e di nutrire e coccolare il gattone..Ma lui non era un tipo molto affettuoso,veniva nelle gambe solo quando decideva che era il momento di chiedere qualcosa.Un furbetto,insomma,come tutti i felini.Ma io lo apprezzavo molto.Aveva l'abitudine di uscire ed espatriare nei giardini altrui.A volte stava fuori giorni interi..almeno così mi raccontavano i suoi padroni..ma loro ormai c'erano abituati a quel gatto così indipendente.E poi tornava sempre.Un giorno i suoi padroni furono costretti a prendere una decisione.La padrona purtroppo soffriva di asma e allergia al pelo del gatto..quindi Cesare doveva esseretrasferito, allontanato. Fu una decisione davvero difficile,sofferta e dolorosa perchè ogni amico del suo gatto non vorrebbe mai allontanarsene per nulla al mondo.Ma lei stava male e bisognava fare qualcosa..Fortunatamente la soluzione migliore era lì,a portata di mano.Mia mamma ha una casa in campagna con tanto terreno..una nuova casa per Cesare.I miei genitori hanno già tre gatti e un cane e si sperava che dopo il classico approccio e ambientamento il nuovo gatto si sarebbe trovato bene.Lo portarono nelle nuova casa nel suo trasportino.Cesare non era per niente felice.Miagolava e stava sul fondo della gabbietta,spaventatissimo.Fu davvero doloroso per i suoi padroni staccarsi da lui,ma sapevano che almeno sarebbe andato a stare bene.
Il micio fece molta fatica ad uscire dal suo rifugio.Gli altri gatti lo guardavano sospettosi,erano loro i padroni di casa..ma stranamente nessuno lo attaccò nè mostrò alcuna ostilità nei suoi confronti.Mia madre pazientemente gli parlava e cercava di confortarlo,lo nutriva,lo coccolava.Passarono così un paio di giorni.Poi un giorno Cesare trovò la porta di casa aperta e in un lampo fuggì fuori.Mia mamma cercò di fermarlo,ma fermare un gatto è un impresa molto difficile,specialmente se spaventato e disorientato.Cesare si volatilizzò in un attimo.Lo cercarono per molti giorni,gli lasciarono il mangiare e l'acqua in modo che non gli mancasse nulla..ma lui non si faceva vedere.La parte difficile fu comunicarlo ai suoi ex padroni..i quali ci rimasero davvero male,ma ne convenirono che se un gatto decide che quella in cui lo lasciano non è casa sua c'è poco da fare.Ci rassegnammo tutti e credo che ognuno di noi nel suo cuore gli abbia augurato buona fortuna.
Ma Cesare aveva ancora delle sorprese in serbo per noi.Mesi dopo,una mattina presto,mio padre vide la sagoma di un gatto camminare sul muretto sotto casa sua.Non era uno dei suoi gatti.Aveva il pelo bianco e grigio,lucidissimo..e una forma smagliante.Lo guardò bene..era Cesare!!In realtà mio papà non aveva mai perso le speranze e aveva sempre lasciato una ciotola di croccantini nella legnaia,trovandola puntualmente vuota a fine giornata..ma non aveva mai scoperto quale felino approfittasse di quel pasto...Cesare era ancora lì,non se n'era mai andato.Era bellissimo,forse ancora più snello e in forma di quando era arrivato.L'aria di campagna e le scorribande nel bosco l'avevano reso un gatto splendido ed indipendente.
Cesare aveva perso delle persone che lo adoravano ma aveva ritrovato la sua natura di gatto.
Ogni giorno i miei genitori lo avvistano fuori casa,ogni giorno gli lasciano del cibo.Adesso Cesare mangia ciò che la natura gli offre (oltre naturalmente qualche buon croccantino)e dorme nel fienile dei miei.
Sono davvero felice per lui.Sono felice che per una volta una storia sia a lieto fine.Buona fortuna Cesare!

 
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